Avete mai provato ad ascoltare (davvero) il suono delle piazze, dei mercati, delle fermate di autobus e tramvie? Apprezzare, imparare a conoscere ed entrare nel sound dei luoghi che attraversiamo tutti e tutte potrebbe essere alla base di una nuova forma di antirazzismo, al passo con il mondo post-Covid 19. La variatà linguistica attuale, coniugata alla conoscenza storica e culturale dei luoghi che viviamo possono educare le giovani generazioni al pensiero interculturale e all’antirazzismo.

E’ la tesi dell’ultimo libro di Mariangela Giusti, toscana, docente di pedagogia interculturale all’Università di Milano Bicocca, appena uscito per tab edizioni (Roma) e intitolato L’identità dei luoghi. Per un’educazione interculturale e antirazzista.

Il testo nasce a conclusione di un percorso formativo di ricerca ed è rivolto in prima battuta a formatori, docenti, insegnanti ed educatori che hanno a che fare con le giovani generazioni, più spesso attratte dallo schermo dello smartphone che ai luoghi dove vivono, ambienti quasi sempre colmi di storia individuale e comunitaria, spazi che possono diventare luoghi di un nuovo civismo.

L’obiettivo è dimostrare che la costruzione dell’identità e un’educazione volta all’antirazzismo possono nascere anche grazie a un’immesione nella cultura del territorio e a un ragionamento sull’identità, propria e degli altri. Come afferma l’autrice nel testo: “Proporre agli studenti un’educazione improntata all’intercultura e all’antirazzismo significa essere in grado di utilizzare tutte le occasioni, durante le ore di lezione in classe e nei momenti informali delle uscite didattiche e dell’extrascuola, per abituarli a porre attenzione alle esistenze delle persone”.

Il libro si apre con una riflessione sul plurilinguismo che popola gran parte dei luoghi che viviamo, a partire da una serie di narrazioni etnografiche raccolte prevalentemente in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna; per concentrarsi poi sull’analisi di un caso-studio, con l’intervista a Valeria Gherardi del Testa, che narra la storia, l’idendità e l’evoluzione di villa Gherardi del Testa a Terricciola, nel pisano in Toscana. Edificio privato, al tempo stesso però identitario per una comunità intera. Luogo visto e raccontato come esempio di stratificazione di storie antiche e recenti, la conoscenza delle quali – così come quelle dei luoghi della vita di ognuno – può contribuire a rafforzare l’apertura verso un pensiero interculturale e antirazzista.

Chiudono il libro tredici schede didattiche, pensate per supportare i docenti nel proporre attività nei vari ordini e gradi di scuola, verso un’educazione identitaria e interculturale.

Bio autrice
Mariangela Giusti, toscana
, è professoressa associata di pedagogia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. A partire dagli anni ’90 è stata tra i primi in Italia a occuparsi di pedagogia interculturale. Sue opere sono nei cataloghi di Laterza, Utet, Rizzoli Etas, Giunti, FrancoAngeli, Guerini. Il suo libro L’educazione interculturale nella scuola (prima edizione 1995) è stato ripubblicato nei 2020 ed è considerato un long seller della pedagogia, festeggiando oggi i suoi primi 25 anni.

L’identità dei luoghi. Per un’educazione interculturale e antirazzista
Mariangela Giusti
tab edizioni, Roma – collana “Abecedario – Idee pedagogiche in movimento”
164 pagine – 26 eur