La partita ai tempi del Covid è deprimente quanto il risultato che segna ormai in modo netto

La Fiorentina ospita al “Franchi” il Sassuolo in un mercoledì primo luglio alle 21.45 per attenuare il caldo che comunque permane nello stadio vuoto di tifosi e con l’accesso consentito a pochi privilegiati ovvero giornalisti e altri addetti ai lavori. Lettura delle formazioni con lo speaker euforico come ogni volta ma stavolta non c’è nessuna risposta dal pubblico. Parte l’Inno e ritorna lo strano effetto di qualche istante prima.

Dal campo si odono gli incitamenti tra i giocatori, in particolare del Sassuolo mentre più silenziosi sono i viola, e i richiami degli allenatori e non mancano le occasioni in cui è lo stesso arbitro a sentirsi chiamato in causa. Iachini schiera un 3-5-2 con l’inedito duo offensivo costituito da Chiesa e Ribery. La scelta tattica controtendenza sembra essere premiata in avvio quando Chiesa ha il pallone giusto per segnare ma gli si oppone Pegolo in tuffo. Dall’altra parte Dragowski è decisivo su Boga. A metà del primo tempo, però, il Sassuolo passa in vantaggio col rigore di Defrel. Passano dieci minuti e il raddoppio di Defrel annichilisce i viola. Nonostante gli assist di Ribery, i tiri di Ceccherini, Castrovilli e Chiesa non inquadrano la porta. Nella ripresa il capitano Pezzella di testa colpisce il palo interno, ma nel momento migliore della Fiorentina dopo un’ora di gioco Castrovilli regala il terzo gol al Sassuolo facendosi ‘rubare’ il pallone da Muldur a due passi da Dragowski. Con la partita virtualmente chiusa, girandola di cambi di Iachini ma la testa, si spera con esiti migliori, è già al prossimo impegno di campionato, questa domenica alle 19.30 a Parma. E che il gol di testa di Cutrone nel finale sia perlomeno di buon auspicio, almeno questo.