Sembra il Barcellona ma non lo è. È il Cagliari di Maran che corre da pazzi, verticalizza con facilità, rapidi tocchi di prima per arrivare al portiere e fare gol, spettacolari tiri che si insaccano alle spalle di Dragowski. Quanto sia grande la squadra sarda, meritatamente al terzo posto in classifica con la Lazio, e quanto contribuisca a renderla tale la Fiorentina è il dato su cui riflettere. Troppo brutta per essere vera, come si usa dire. Lenta, prevedibile, pavida, innocua nelle sue offensive, fino alla doppietta di Vlahovic, scadente nei suoi uomini teoricamente migliori, vedi Chiesa. La squadra di Montella crolla sotto i colpi del Cagliari e il passivo potrebbe diventare peggiore se Dragowski non ci mettesse la mano in qualche occasione. La vogliamo trovare, però, una nota positiva, perfino in una giornata triste come questa. Viene da Dusan Vlahovic, fino al primo gol inutile e inconcludente poi, semplicemente, bomber. Quello che manca alla Fiorentina. O, meglio, mancava. Col rientro di Ribery, scontata la squalifica, alla prossima di campionato fra due settimane a Verona, si ripresenterà ancora più pressante il dubbio amletico a Vincenzo Montella, centravanti sì o no? Tridente o Chiesa sacrificato sulla fascia al posto dell’inconsistente Lirola? Oppure, ancora, il 3-5-2 con Ribery e Chiesa a svolazzare sul fronte offensivo senza dare punti di riferimento agli avversari ma senza averne neppure, d’altro canto, loro? Dusan, giovane, robusto e agonisticamente cattivo, aspetta le scelte dell’allenatore. Una doppietta può bastare per la seconda partita consecutiva da titolare (dopo quella alla prima giornata con il Napoli)?

“Avevo un peso addosso, finalmente l’ho tolto” – dice Vlahovic a proposito dei suoi primi gol in Serie A – “ma era meglio se segnavo la settimana scorsa dato che oggi la mia doppietta è stata inutile”. “Dusan è un potenziale crack ma deve crescere come tutti gli altri giovani” – spiega Montella che, a proposito della pesante sconfitta, dice – “Non siamo stati all’altezza, in tanti ci siamo vergognati“.

“Farò un discorso alla squadra”, commenta Pradè mentre sui social della Fiorentina il presidente Rocco Commisso riferisce: “La squadra non mi è piaciuta, sono molto rattristato”.

 

Le pagelle
DRAGOWSKI 5,5 –
Se gli riconosciamo qualcosa in più rispetto ai compagni di reparto, dopo avere subito cinque gol, significa che il passivo poteva essere ancora peggiore
CACERES 4 – Da un guerriero come lui, della sua esperienza, ci si aspettava che riuscisse in qualche modo a elevarsi dal grigiore generale, seppure rientrante da un infortunio  

PEZZELLA 4 – Ci prova a farsi vivo anche nelle offensive, il capitano viola, ma la giornata no generale lo coinvolge inevitabilmente
MILENKOVIC 4 – Ci piace, comunque, ricordare il duello con Nainggolan a metà campo in cui cade ma si rialza

LIROLA 3 – Rischia di diventare la maggiore delusione del campionato viola

DAL 46’ SOTTIL 5 – Tornato al ruolo offensivo, ritrova in parte la verve e prova il tiro.  Ammonito per simulazione

PULGAR 4 – In debito di ossigeno e affanno, la quinta ammonizione fa scattare la squalifica che gli permetterà di ricaricare le batterie

BADELJ 3 – Sembrano due motori diversi, il suo e quello degli avversari. Perde palloni decisivi

CASTROVILLI 4 – Ammonito, sarà squalificato, non festeggia nel migliore dei modi la convocazione in nazionale

DAL 67’ BENASSI 5 – Con la partita persa, Montella rispolvera l’ex granata, a causa delle squalifiche dei compagni sicuro titolare del centrocampo viola nella prossima partita a Verona

DALBERT 4 – Meglio di Lirola sull’altra fascia, ma insufficiente

CHIESA 3 – Ricevuto un pestone non visto dall’arbitro, zoppica e avrebbe voglia di uscire. Poi si riprende ma insiste nelle giocate solitarie. Egoista senza essere determinante

DAL 73’ GHEZZAL 5 – Giocatore in cui Montella crede, ma al momento non convince

VLAHOVIC 6 – Non controlla Pisacane nel raddoppio cagliaritano. La sua doppietta in Serie A, a differenza di quella in Coppa Italia, è ininfluente per il risultato ma è l’unica nota positiva

ALL. MONTELLA 3 – La squadra è assente ingiustificata così la responsabilità passa al tecnico chiamato ora al compito di fare giocare titolare Vlahovic col rientro di Ribery