Mercoledì 18 gennaio alle 18 presso Le Murate Caffè Letterario, in piazza delle Murate a Firenze, è stato presentato il libro Jean-Jacques Rousseau, Le Fantasticherie Di Un Viandante Solitario, Traduzione, introduzione e cura di Ilaria Guidantoni, Lorenzo de’ Medici Press. La curatrice dialoga con Maria Cristina Carratù, giornalista de La Repubblica, e le Letture sono a cura di Flavia Pezzo.

Le Fantasticherie di un viandante solitario rappresentano di fatto il seguito delle Confessioni e sono l’ultima opera di Jean-Jacques Rousseau che si compone di dieci “Passeggiate”. La decima, scritta meno di tre mesi prima di morire, è rimasta incompiuta. Arrivato sulla via del tramonto della propria vita, Rousseau, sempre più emarginato dalle relazioni umane, ha voluto dedicare i suoi ultimi giorni allo studio di se stesso, abbandonandosi, come scrive, alla sola dolcezza che il mondo non potesse più sottrargli, quella di conversare con la propria anima.

Dall’introduzione di Ilaria Guidantoni – “Il ragionamento, ancorché pieno di suggestione, disegna più un percorso psicologico a mio parere irrisolto che un cammino filosofico. Se per Agostino il centro dell’attenzione è l’uomo in quanto creato liberamente e con atto d’amore a immagine e somiglianza di Dio, per Rousseau, la nostalgia per lo stato di natura e per la grandezza e superiorità di quest’ultima, rievoca piuttosto il mondo greco per il quale la storia di fatto non esiste nel senso di evoluzione, di un tempo a spirale che nella sua irreversibilità disegna un progresso (fosse pure con momenti di involuzione) […]. Rousseau ci porta lungo sentieri perigliosi e irrisolti, indefiniti, stimolando la nostra ricerca. Non dà risposte ma offre gli strumenti e il cipiglio per interrogarsi, per non perdere mai la voglia della domanda che è lo spirito stesso del filosofo. Infine, fermandoci a riflettere sui rapporti umani, Rousseau in modo pessimistico, sembra ritenerli impossibili, non solamente difficili, perché non presenta un’alternativa reale al conflitto e alla corruzione delle relazioni”.

Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) è stato uno dei maggiori filosofi, pensatori e scrittori della letteratura francese ed europea. Fu anche pedagogista e musicista. Incomparabile filosofo, anticipò inoltre molti degli elementi che, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, avrebbero caratterizzato il Romanticismo, e segnò profondamente tutta la riflessione politica, sociologica, morale, psicologica e pedagogica successiva. Tra le sue opere maggiori spiccano Il contratto sociale (1762), Le confessioni (1782), Émile o dell’educazione (1762) La Nouvelle Héloïse ou l’éternel retour (1761).

Ilaria Guidantoni, giornalista fiorentina e scrittrice, vive tra Firenze e la Toscana, Milano e Tunisi. Si occupa di temi legati alla cultura del Mediterraneo soprattutto della sponda sud e del mondo arabo: dialogo tra le religioni, movimenti femminili e femministi, tradizioni e cibo; rilettura della storia e dei linguaggi mediterranei. Collabora con Bebeez/Milano Finanza per le pagine culturali e per le Guide del Gambero Rosso. Tra gli ultimi lavori la traduzione, per la prima volta in italiano, e cura del Pasolini d’Algeria, Jean Sénac. Ritratto incompiuto del padre (traduzione e curatela di Ebauche du père di Jean Sénac (Oltre Edizioni, 2017) e della raccolta di poesie, lettere e scritti Jean Sénac Pour une terre possible (Oltre Edizioni, 2019). Il 2 giugno del 2020 è uscito I giorni della peste 2.0 –riflessioni emozionali dal confinamento (Oltre Edizioni, 2020, solo in ebook, epub). Sta traducendo per LdP Poèmes di Odilon-Jean Périer, poeta belga di Bruxelles morto a 27 anni nel 1928.

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