Maria Concetta Salemi nel suo libro ci racconta la cultura gastronomica del Medioevo, epoca in cui non esistevano i supermercati, e le pietanze erano strettamente legate alla stagionalità. Un saggio che risponde alle tante curiosità che caratterizzano questo affascinante periodo storico.

la scrittrice Maria Concetta Salemi

“Significa capire come e perché si mangiava in quel modo” – racconta Maria Concetta Salemi – “ed è questo il divertente della cucina antica. Nel mio libro ci troviamo di fronte ai viaggi necessari per andare a reperire prodotti lontani, presentissimi sui mercati. Voleva dire andare in posti mitici ed avvolti dal mistero per trovare le spezie. Voleva dire capire la dietetica e quindi l’origine delle malattie, grazie ad una saggezza che viene dall’oriente, dalla Persia. Le spezie tornano nel nostro occidente proprio sull’onda di questo: il bisogno di garantire la salute del signore e dei suoi convitati.”

Nel Medioevo infatti il cuoco doveva sapere anche di medicina, ma esistevano anche i divieti alimentari che potevano nascere da tabù oppure da divieti religiosi. Nell’età di mezzo infatti vi erano i giorni di grasso e quelli di magro, cibi che si potevano mangiare ed altri no.

Chiude l’opera una sezione dedicata alle ricette medievali, tratte da testi antichi e suddivise per portate ed alla portata di tutti.

“Non serve alterare le ricette Medievali” – prosegue Maria – “quello che io consiglio in fondo al libro, quando scrivo adesso tutti in cucina, è di non modificare le ricette. Se le modifichiamo, se le alteriamo, se le rivisitiamo come oggi è uso fare, le roviniamo.”

Mangiare nel Medioevo è un libro interessante e completo, che potrà sicuramente appassionare tutti in particolare coloro che apprezzano la cucina e le sue origini più antiche.

Un particolare ringraziamento all’Antico Spedale del Bigallo per la gentile concessione degli spazi.