Pitti Taste finalmente è tornato quest’anno. Dal 26 al 28 marzo infatti abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare all’evento e conoscere tantissimi prodotti innovativi e di livello presentati nella cornice perfetta della Fortezza da Basso di Firenze. Il successo è stato anche superiore alle attese. Buyer ed espositori molto soddisfatti della nuova location, selezione e qualità si confermano le parole d’ordine del salone. Circa 5.000 gli operatori del settore intervenuti, ottime le presenze dai principali mercati esteri, con numeri in crescita da Francia (+46%), Stati Uniti (+53%), Regno Unito (+28), Olanda (+66%), Austria (68%). In totale quasi 7.000 visitatori nei tre giorni, una grande partecipazione al programma di eventi alla Fortezza e agli appuntamenti FuoriDiTaste in città.

Raffaello Napoleone

Abbiamo parlato con Raffaelo Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine che ci ha raccontato quanta soddisfazione c’è stata per questo evento che ha riscosso cosi tanto successo – “Più spazi, più espositori quest’anno e Taste è passato dalla stazione Leopolda alla Fortezza da Basso soprattutto per una questione di sicurezza e gestione dell’affluenza, avevamo senz’altro bisogno di corridoi più larghi e situazioni più sicure. Questo progetto ci ha anche consentito di dare più visibilità ad altre aziende che da tanti anni chiedevano di entrare, abbiamo raggiunto infatti i 470 espositori. Appuntamento il nostro irrinunciabile, curioso e probabilmente a livello qualitativo il migliore in Italia”.

Passando però ai prodotti presentati ci si può soffermare in modo particolare su 3 degustazioni che ci hanno regalato sensazioni veramente speciali, tra queste i prodotti di altissima qualità di Stefania Calugi Tartufi, realtà di artigianale di Castelfiorentino. In anteprima al Taste le loro polveri, cinque combinazioni molto particolari e gustose, dove con originalità e gusto Stefania abbina la frutta, la verdura, le spezie e il tartufo liofilizzati.

“Ogni prodotto è volutamente accostato ad un numero, era mia intenzione giocare con i significati della numerologia; il numero 01 corrisponde all’Origine essendo polvere pura di Tartufo.” – ci racconta Stefania Calugi – “Il numero 02, per proseguire con le analogie numeriche, corrisponde al Duetto, polvere di Funghi e Tartufo, che si possono interpretare come ipogeo e apogeo o anche due poli opposti come maschio e femmina.  Il numero 07 invece prende il nome di  Conoscenza, ed è un delizioso mix di pomodoro e tartufo.” – Un condimento speciale perfetto come abbinamento a piatti molto semplici come le tartare sia di pesce che di carne ma non solo.

“La polvere numero 12 ha il nome di Comprensione, qui troviamo un  particolare abbinamento tra il Lampone, che ci restituisce quella sensazione acidula, abbinato al Tartufo che ingentilisce il gusto rendendolo adulto.” – prosegue Stefania.

La polvere che ci sorprende di più è senza dubbio l’ultima, la numero 28, dove albicocca e tartufo si uniscono alla perfezione in questo prodotto che prende il nome di Armonia. Albicocca, frutto succulento e dolce dal colore allegro e tipico della stagione estiva, va ad incontrare la regina d’autunno ovvero la zucca gialla il tutto in perfetta armonia appunto, con il tartufo che dà il tocco finale.

“L’impiego in cucina delle nostre polveri può essere senza dubbio molto ampio,  si può passare dall’utilizzo su di una pizza gourmet piuttosto che su verdure lesse o grigliate oppure carni alla griglia” – continua Stefania Calugi. “Io suggerisco l’abbinamento delle nostre polveri con tartare di tutti i tipi piuttosto che come tocco finale su di un classico risotto.”

 

Un’altra scoperta davvero piacevole del Taste 2022 di Firenze è senza ombra di dubbio quella fatta allo stand del Liquorificio Morelli di Forcoli (PI) , l’amico Marco Morelli ci ha fatto conoscere la loro nuova creazione: Quinta Era, l’amaro a base di gin.

“Questo prodotto nasce dal desiderio dell’azienda di far conoscere ai clienti il proprio modo di lavorare il gin in modo alternativo. Siamo partiti dall’infusione proprio del gin con rabarbaro, china, carciofo e ginepro e poi tutto il resto è venuto da sé.” – ci racconta Marco Morelli – “Un liquore molto aromatico ed intenso ma allo stesso piacevole e semplice, molto bevibile ma non per questo non di grande livello. Un amaro dove al sorso troviamo subito la freschezza del gin, seguita da quella magnifica sensazione amaricante delle erbe e degli infusi.”

Un amaro che può essere impiegato in molteplici modi, godibile freddo con qualche cubetto di ghiaccio ma anche unito ad una tonica per creare uno spritz alternativo. Ovviamente come ogni amaro che si rispetti nasce con l”intento di poter concludere un pasto con eleganza ed in stile toscano. Importante sottolineare che la produzione delle bottiglie avviene interamente con vetro riciclato, un valore aggiunto per il Liquorificio Morelli.

Paolo Farebegoli con la moglie Grazia Valdinoci

La terza degustazione che non può non essere raccontata è quella fatta con l’azienda Romagna Terre di Gambettola, abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Paolo Farabegoli, colui che ha fondato l’azienda e la porta avanti con passione e dedizione. Ci ha presentato un formaggio veramente particolare, il Pecorino del Mugnaio.

“La tecnica di produzione di questo formaggio è la coagulazione lattica, la sua caratteristica è quella di essere morbido e pastoso, viene stagionato oltre tre mesi in casse di Faggio ed affinato con farina di riso venere nero alfine di mantenerlo morbido nel tempo, al palato spicca il sapore del latte.”

La tecnica di produzione di Romagna Terre è quella di ritardare le stagionature dei formaggi, questo permette di mantenerli più morbidi e burrosi nel tempo.

“Durante la stagionatura i nostri formaggi vengono spazzolati tutti a mano, il nostro è un lavoro di grande manualità e cura per il prodotto.” – conclude Paolo.

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