Giunge alla ottantaduesima edizione il rito dello Scoppio del Carro con cui si celebra la Pasqua di Resurrezione nella Piazza principale della Rufina. L’appuntamento è alle 23,00 del Sabato Santo. Un razzo camuffato da colombina scorrerà su di un cavo fino ad arrivare al carro situato nel mezzo della piazza; il razzo, poi, incendierà una miccia, creando uno spettacolo di luci e fuochi d’artificio.

La storia di questa tradizione è certo più recente rispetto al celebre rito fiorentino, ma è ormai radicata nel cuore degli abitanti della Rufina che, infatti, vi partecipano in massa. Nel 1937 alcuni rufinesi inventarono un sistema piuttosto primitivo per far esplodere fragorosamente un gran petardo la mattina del Sabato Santo. Da allora si è voluto creare un meccanismo sempre più sofisticato con il quale annunciare la Resurrezione. Nel 1946 il rito prese ufficialmente il nome di Scoppio del Carro.

Si legge sul sito del Comune: “La struttura portante era costituita da un involucro, contenente i petardi, posto su un carro da buoi a due ruote […]. L’accensione avveniva tramite la colombina […] che, accesa all’altezza dell’altare della chiesa di San Martino partiva con dei razzi, diretta lungo un filo di ferro verso il carro e una volta accesi i fuochi del carro ripartiva diretta verso l’altare.” Dagli anni Sessanta, lo spettacolo è stato arricchito con splendidi fuochi artificiali.

Come si vede, le affinità con lo Scoppio del Carro fiorentino non mancano. La differenza principale sta nell’orario di innesco: anziché il mezzogiorno della Domenica di Pasqua, la sera del Sabato Santo. Che, paradossalmente, rispetto a Firenze è più vicino alla tradizione antichissima da cui questo rito ha origine.

Scrive Sebastiana Gangemi su “Toscana Oggi”: “Sin dal IV secolo era viva a Gerusalemme la tradizione di portare nelle case il fuoco benedetto che veniva distribuito ai presenti nella Chiesa della Resurrezione, l’«Anastasis», e poi portato in ogni casa con le candele, un rito che si affermò anche a Firenze.” E a Firenze il diffondersi della luce della Resurrezione, dopo molte trasformazioni, divenne l’esplodere festoso di un carro dal quale tale luce raggiungesse tutti i cittadini.

A Firenze in breve tempo si consolidò l’abitudine di far partire la colombina all’intonazione del “Gloria” della messa di mezzogiorno in Cattedrale. Il rito originario si svolgeva invece originariamente la sera del Sabato Santo, così come sempre si è svolto alla Rufina.

Infine, una nota sul carro attuale, il quale prende spunto da un disegno presente nella Biblioteca Magliabechiana di Firenze risalente alla metà del ‘600, ed è impreziosito da pitture che su quello fiorentino non ci sono. Rappresentano il Cristo Risorto, San Martino patrono di Rufina e vedute del territorio rufinese.

Un grazie speciale all’amico Sandro Zagli per le bellissime fotografie.