Le farfalle, da sole, rivalutano e rendono più apprezzabile l’intera immensa classe degli insetti a cui anch’esse appartengono. Sorridiamo all’incontro con una farfalla, è bella, i colori organizzati in perfette simmetrie la fanno assomigliare ad un fiore volante. La sua natura è effimera, tuttavia la sua breve vita è pienamente dedicata ad una funzione fondamentale per il nostro ecosistema, è un’impollinatrice, spesso una singola specie di questo favoloso lepidottero diurno è “specializzata” in un’unica specie botanica, cioè succhia il nettare da un unico tipo di fiore.

La complessa metamorfosi che dalla schiusa del microscopico uovo trasforma per tappe un bruco strisciante in un incantevole essere alato ne fa una metafora vivente del rinnovamento, un simbolo di evoluzione e per questo la farfalla è legata a innumerevoli leggende su tutta la superficie del globo, a storie di fragilità e saggezza, di elevazioni spirituali o di connessioni con le anime care dell’aldilà.

L’isola d’Elba, non a caso sede del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, rappresenta per le farfalle e per gli entomologhi che negli ultimi anni hanno intensificato i loro studi sul territorio, un autentico paradiso terrestre della biodiversità.

Vivere su un’isola non è facile neanche per gli esseri umani ma ancor meno lo è per gli animali che non hanno la possibilità di lasciarla né a nuoto né in volo. Questi animali, normalmente insetti ma anche piccoli uccelli o comunque esseri che vivono in aereali ristretti (il fenomeno si verifica analogamente anche per molte piante), per evitare l’indebolimento e la successiva estinzione causata da una mancanza di rapporti con altri soggetti della stessa specie, sono costretti a mettere in campo delle strategie di sopravvivenza che in sintonia con l’ambiente in cui si trovano, mutano il loro patrimonio genetico fino a renderle specie assolutamente a se stanti rispetto a quella originaria.

Moltissime farfalle elbane per poter sopravvivere hanno subito nel tempo questo tipo di mutazione diventando così degli “endemismi”: una per tutte, la bellissima Zerynthia cassandra, studiata da un team di scienziati tedeschi nel 1934 e poi data per estinta è stata ri-identificata nel 2018. Una tanto esigua quanto preziosa popolazione di questo insetto unico e variopinto vive in una specifica località, appena 2 km quadrati di macchia bassa e frequenti affioramenti di massi granitici a sud ovest dell’isola. C’è un motivo ben preciso che ha determinato la scelta di questa zona e non di un’altra; questo è l’unico posto in cui cresce l’Aristolochia rotunta, il solo fiorellino di cui il nostro affascinante lepidottero “specializzato” si nutre.

Altre stranezze, casi unici e particolari come una piccola farfallina colorata comune in Italia ma assolutamente assente su tutte le isole ad eccezione dell’Elba o la rarissima ed evocativa Vanessa multicolore creduta estinta da più di un secolo e riapparsa due anni fa, si possono ammirare per brevissimi periodi dell’anno, al Santuario delle Farfalle, un percorso trekking di 5 km ca. a quota 800 dove, tra panorami mozzafiato e natura selvaggia, ne vivono più di 40 specie diverse, tra cui vari tipi di endemismi e altre rarità.

In occasione dell’evento di apertura della stagione di Another Elba Tours “DOVE I PASTORI INCONTRANO GLI DEI”, previsto domenica 7 marzo 2021, sarà possibile camminare nell’area in cui vive una farfalla unica al mondo.
Il tour sarà guidato da Valerie Pizzera e Tatiana Paolini, guide turistica e ambientale.
La prenotazione è obbligatoria a anotherfirenze@gmail.com
Parteciperanno gli artisti Antonella Avataneo e Luca Polesi con le loro opere dislocate lungo il percorso, l’attrice Francesca Ria con un bel monologo sulle origini della chiesa di San Niccolò, la cantante lirica, il soprano Yuka Kobayashi con una performance in tema mitologico e pastorale nella splendida cornice alle cave antiche di San Piero, il pastore di ultima generazione 4.0 Daniele Mattera con il suo gregge.
Foto di: Roberto Barsaglini