Nel 2022 la pasta costerà agli italiani 800 milioni

Secondo Coldiretti la pasta costerà agli italiani nel 2022 800 milioni in più rispetto al 2021. Una cifra decisamente alta, per uno dei simboli del Bel Paese, se si pensa che questi rincari non dipendono semplicemente da una difficoltà nel reperire la materia prima ma anche da speculazioni che interessano tutta la filiera. Scelte che danneggiano in primis i consumatori ma inevitabilmente anche i produttori.

Secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico a Milano un chilo di pasta di semola può costare fino a 3,18 euro, a Roma si viaggia sui 3,20 euro, a Bologna siamo a 3,26 euro, a Palermo 2,48 euro al chilo, a Napoli 3,18 euro.

Come precedentemente detto il costo del grano sul prezzo del prodotto finale ha un incidenza decisamente marginale. Per dare dei dati concreti basti pensare che un chilo di grano ad un agricoltore viene pagato al momento 47 centesimi, che non coprono i costi che lo stesso agricoltore utilizza per produrre quel grano, visto che nel frattempo energia e gasolio come sappiamo stanno toccando cifre record.

La speculazione dunque è all’ordine del giorno. Questo fenomeno è in parte dovuto alla dipendenza forte dall’estero, dato che dati alla mano l’Italia importa il 44% del grano duro utilizzato per produrre pasta.

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