“Picchia per noi, Beppe Iachini”. Era il coro che la Curva Fiesole gli dedicava quando indossava la maglia viola da grintoso centrocampista (per ben 127 partite nelle stagioni dal 1989 al 1994). Erano i tempi di Roberto Baggio e l’impressione che si aveva era che il buon Beppe proteggesse anche le talentuose giocate del giovane campione. Di ritorno a Firenze nelle vesti di allenatore delle squadre avversarie il pubblico gli ha sempre riservato un caloroso applauso, memore dell’abnegazione mostrata in ogni partita. Ora che ritorna da allenatore della squadra gigliata (la presentazione alla stampa domani), con un contratto di 18 mesi, sappiamo che proverà più emozione che da altre parti perché lo abbiamo visto durante le interviste passate ricordare con affetto sincero i tifosi viola. A chi storce la bocca perché non è il grande nome sognato ricordiamo che con Iachini si va a rafforzare il senso di appartenenza da tutti sempre auspicato e un allenatore che saprà trasmettere la grinta necessaria a una squadra che ne ha assoluto bisogno per salvarsi da una retrocessione adesso distante solo tre punti ovvero la terzultima posizione occupata dal Brescia. Da allenatore, Iachini ha centrato quattro promozioni in Serie A, alla guida di Chievo, Brescia, Sampdoria e Palermo. Due anni fa subentrò a Bucchi al Sassuolo salvandolo con due giornate di anticipo. La scorsa stagione rilevò Andreazzoli per poi essere a sua volta esonerato ma lasciò, stando alla guida tecnica, l’Empoli momentaneamente in Serie A. Come modulo, il tecnico di Ascoli dovrebbe riproporre il 3-5-2 di Montella o il 4-3-3 con una sicura variante a centrocampo dove uno tra Badelj e Pulgar lascerà il posto a Benassi o Zurkowski. Una curiosità che lo riguarda è il cappellino che sempre porta. Non è un vezzo ma il bisogno di proteggere gli occhi, carenti di pigmento, dal sole. Di famiglia operaia, la moglie conosciuta da ragazzina e tre figli, questa la sua vita privata, semplice come lui.  Il 6 gennaio il campionato riprenderà con la trasferta a Bologna. Sarà un debutto difficile ma da affrontare, siamo convinti che sarà così, “alla Iachini”.

Di seguito, le opinioni di alcuni appassionati viola.

Maurizio Bertini, Presidente del Viola Club Fantechi Ciuffi: “Forse è una scossa che ci voleva un po’ prima. La sconfitta di Verona sarebbe stata quella decisiva per cambiare. Non è stato fatto. Su Iachini con tutto il bene che gli posso volere non mi infiamma in maniera esagerata. Gli ho voluto bene come giocatore e persona, riuscirà a dare grinta, però oltre a lui va fatto un grosso investimento a gennaio con una punta, un centrocampista e un difensore, queste sono le priorità, se poi sono due i centrocampisti meglio. L’anno di transizione non pensavo diventasse così”.

Massimo Cervelli, vice presidente del Museo Fiorentina: “La mia opinione su Beppe Iachini è molto positiva, perché di parte, da tifoso, appassionato viola, che ricorda la dedizione, grinta, capacità di combattimento di Beppe in campo che faceva squadra, teneva le distanze tra i reparti. L’ho rivisto in questi anni e penso che ci sia una presentazione degli allenatori e del loro valore falsata da altri aspetti, ovvero oggi l’allenatore è un uomo di relazioni, ha capacità come diceva a suo tempo il buon Trapattoni di allenare i giornalisti ma oggi i giornalisti sono qualcosa di diverso da coloro che un tempo scrivevano e raccontavano le partite. Oggi il mondo mediatico antepone l’immagine e il gossip a tutto il resto che fa persona, capacità, abilità quindi noi abbiamo un ranking degli allenatori che è del tutto indipendente dalla capacità di lavorare sul campo perché l’allenatore è di livello e non ha mai allenato una piccola squadra. Beppe è tutto l’opposto e il fatto di lavorare nel mondo professionistico mantenendo umiltà è un valore aggiunto. Poi c’è il sapere organizzare una squadra e io sono molto ottimista e poi lo rivedo naturalmente con il colore viola quindi un grosso saluto a Beppe e a tutti noi che trepidiamo per la Fiorentina”.

Alessandro Cei, Presidente del Viola Club Ponte a Greve: “Secondo me l’errore principale è stata la riconferma di Montella a giugno quindi, pur augurando tutto il bene possibile da tifoso della Fiorentina e umanamente a Beppe Iachini una persona che io stimo, penso che anche questa scelta sia l’ennesima sbagliata da parte di questa società. Io avrei fatto una scelta diversa ovvero sarei andato su Spalletti promettendogli tre acquisti importanti già a gennaio visto che il presidente Commisso ha sempre detto che i soldi non sono un problema. Mi auguro di sbagliarmi e quindi che Iachini salvi la Fiorentina e il prossimo anno magari venga un allenatore ancora più bravo di Spalletti”.